“La bici è libertà” si dice, no?. Libertà di improvvisare un percorso, nella sua destinazione e nei suoi tempi. Ma anche libertà di disfare e rifare, recuperare ed inventare, mescolare e creare secondo la propria visione.
Questa volta un telaio da corsa Umberto Dei “Milano – Sanremo” degli anni ’30, trovato storto ed umiliato da alcuni strati di vernicetta spray, è rinato nella forma di bici a scatto fisso nel 2011.
Che poi già allora usciva con un mozzo “flip flop”: mozzo a due filetti con ruota libera e pignone fisso.
La livrea nera con la fiamma tricolore è la stessa di quando correva la “Classicissima di Primavera” nel secolo scorso, gara ciclistica nata sottotono dal fiasco di una corsa automobilistica.
Il passo e il rake lunghi del telaio erano indispensabili per un comfort accettabile su quei 280km di strade sconvolte d’inizio secolo, e oggi su una bici fissa sono curiosi da portare, ma in effetti anche la versione della bici da pista degli stessi anni non era molto più compatta.
Può darsi che la nostra conversione, nella quale abbiamo integrato componenti Campagnolo presi dalla nostra Riserva, sia un passaggio per tornare un domani ad un restauro conservativo completo di cerchi in legno con galletti e deragliatore Vittoria Margherita della versione “Specialissima”.
Oppure il progetto evolverà tra vent’anni in qualcosa che adesso non sospettiamo nemmeno. L’importante è che dopo più di 80 anni un telaio Umberto Dei, un piccolo pezzo della storia d’Italia, sia tornato in strada a godersi la vita anziché restare a sbadigliare in una cantina.
- Forcellini aperti
Ringrazio VeloBase.com per il catalogo Dei del 1935. Precious!
Qui di seguito due foro di Felice Gremo, a cui è intitolata questa bici fissa.

Felice Gremo - courtesy Guy Dedieu

Felice Gremo, al Tour de France del 1931
Questa scatto fisso è di Em.C., quindi la gloria va a lui! E anche un ringraziamento per averci lasciato pastrocchiare su di essa! Bravo e grazie mille davvero.
Se ti piace “Gremo”, potrebbe piacerti anche quest’altra nostra bici a scatto fisso.
Tags: Bici vintage, Scatto fisso, Umberto Dei
Di bici belle ne fate tante, ma questa mi ha lasciato a bocca aperta ! Io che sono per il restauro conservativo e per montare tutto con pezzi originali e dell’anno giusto non ho storto il naso nemmeno un millimetro a vedere un telaio “storico” cosi rimaneggiato a fissa…
Elegante per look “all black” , Patriottica per “il tricolore”…. bella, bella, bella…. Complimenti !
Grazie Raggi di Storia! :-)
questa rischia di diventare il vostro capo d’opera! il capolavoro della vostra ‘maturità’
E’ davvero splendida, è esattamente come me la sono immaginata quando ho visto il solo telaio. Che dire, un vero capolavoro, per la cura nella realizzazione e per l’abilità dimostrata nel scegliere i componenti! Bravissimi V. e A.!!!
Hey, grazie! :-)
Semplicemente splendida, vi siete superati anche stavolta :)
Sarei curioso di vedere le condizioni in cui versava questo pezzo di storia prima del vostro intervento.
Bravissimi!
senza parole. meravigliosa non le rende giustizia. bellissima è bandale per descriverla. complimenti!
I really like the italian painting and the old Brooks saddle!
Complimenti ragazzi! Bella ed essenziale come le vostre altre bici, se non meglio! Ormai aspetto con ansia la pubblicazione delle vostre creazioni. Continuate così!
Grazie Lorenzo! :-)
[…] more details on the Biscagne Cicli blog (if you read Italian–there’s a loose translation here). They will gladly build you a […]
how can u destroy such a beautiful umberto dei ….. ???
Hi,
“Destroy” you say, sir? Nothing at all was destroyed here: we’ve found the frame under a pathetic blue spray colour, and it is now beautiful again because of what we did on it. I would rather say we SAVED it, not destroyed it.
Besides, nothing we did is non-reversible: components can be unscrewed and assembled differently if / when desired. I don’t see any shocking, disgraceful act on this bike.
Peace.
Bravissimi! Un ottimo lavoro che rende merito alla storia di questo telaio e fa venire voglia di pedalare.. :-)
Grazie Paramanubrio! :-)
[…] una delle migliori creature riuscite quest’anno da Biascagne Cicli è questa Umberto Dei ‘Milano-Sanremo’ usata da Felice Gremo nel lontano 1930. Il […]
Altissimi livelli.Il tricolore è veramente superbo, probabilmente in linea con la cultura futurista (e nazionalista) dell’epoca.Anche se alcuni pezzi sono stati sostituiti, non si è snaturata la storia e lo stile del mezzo
Bellissima, incredibile… mi piace veramente tanto…
dalla descrizione dei forcellini, immagino che per cambiare rapporto cambiassero direttamente la ruota posteriore all’epoca…
complimenti sinceri per il vostro lavoro, la passione e l’amore che ci mettete.
senza parole…
nemmeno in 1000 anni mi verrebbe in mente un capolavoro come questo, figuriamoci a realizzarlo..
complimenti.
PS ma la serie sterzo integrata è originale?
Grazie Paolo!
La serie sterzo integrata è assolutamente originale! E’ integrata… :-)
Troppo bellaaaaa!!!. Concordo con voi sulla magnifinza dell’ acciaio e della serie sterzo. Una curiosità, voi abitualmente che lunghezze di movimenti centrali usate? Grazie di una eventuale risposta e miraccomando continuate sempre così!!
Un’informazione… come le verniciate?… Lo so che sono moooolto ignorante…
come fate a sfornare solo capolavori????
sto impazzendo con una bianchi del 50 messa malissimo mi sa che un giorno faccio un pacco e ve la spedisco…..
ciao
Moreno
Il movimento centrale dipende! Di solito il più corto possibile (110 o 107).
Ciao!
Vernice ad acqua o nitro, e poi in forno a 120°C. Quando togli dal forno lascia raffreddare e dai una spolverata di zucchero al velo, possibilmente vanigliato.
Ciao!
dovete pagare i diritti al dal negro per le foto
Sure, you betcha…
Complimeti per “trasformazioni” delle vostre bici. Ogni tanto sbircio il vostro sito per vedere i vostri lavori e devo dire che sono intriganti. Mi sono soffermato ad osservare questa Dei. Il risultato finale è eccellente, anche se avrei lasciato cromata la testa della forcella….ma ho deciso di scrivere solo per comunicarvi che questo telaio è un modello sportivo della Superleggera, databile intorno al 1948.
Questo non per sminuire la bicicletta….ma la Milano-Sanremo appartiene ad un’altra galassia.
;-)
Grazie della precisazione!
Ne approfitto per ringraziare anche Silvio, Dario e Filippo, ognuno con la sua interpretazione del modello e dell’anno.
[…] per questa scatto fisso Umberto Dei “Milano – Sanremo” – “Gremo“ […]
Anche se non approvo che una bici con un carro dietro così lungo venga “fissata” devo sicuramente ammettere che avete fatto davvero un gran bel lavoro. Complimenti davvero!
Grazie!
Beh, ma in realtà se ci pensi le primissime bici avevano sia il pignone fisso (non avevano ancora inventato la ruota libera) che il carro molto lungo (per questioni di comodità).
Ciao, e grazie per il tuo spunto!
Wow, che dire..una visione.
I miei più grandi complimenti.
Grazie Ludovico, ti piace? ;-)
Il telaio è splendido ma la bici intera non rispetta i canoni del vero collezionista intenditore!
Sono stati mescolati pezzi di epoche diverse; è come se avessi una Isotta Fraschini con i cerchi in lega ed i freni a disco!
Certo Mario, hai perfettamente ragione. Come puoi leggere nel post però, noi avevamo solo il telaio e la serie sterzo, e non facciamo restauri conservativi. Ad ogni modo, siccome tutto si può smontare e rimontare, se il proprietario un giorno vorrà dedicarsi al restauro da “collezionista intenditore” come dici tu, potrà farlo.
Grazie, ciao!
Ciao Mario,
concordo con te, ma il mio intento era riportare in strada e godere di questo telaio spettacolare. Nulla impedirà un restauro conservativo in futuro, ma ad oggi ti assicuro che è una meraviglia pedalare questo gioiello rivisitato splendidamente e con infinita cura. Grazie ancora a Biascagne per la passione.
Los detalles de la pintura son bellísimos, toda la bicicleta es bella!
Bellísima signori de Biscagne cicli, ma a piacuto molto io so que tanti ani fa ma e Bellísima, grazie :) auguri
Juan del Canadá